Acqua pubblica, attuazione della Costituzione, diritti sociali: nuove campagne per l’ex Comitato per il NO

Attualità

(di Comitato bisignanese per la Costituzione e i Beni Comuni)


Cari concittadini,

dopo aver contribuito alla campagna contro la modifica costituzionale tentata dalla legge Renzi-Boschi, conclusasi nel referendum del 4 dicembre con la vittoria del NO, noi volontari del Comitato bisignanese del Coordinamento Democrazia Costituzionale, rete nazionale promossa dai grandi costituzionalisti italiani, sosteniamo l’importanza di non disperdere il patrimonio di partecipazione costruito nei mesi di campagna referendaria  e intendiamo rilanciare la nostra attività nella causa dell'attuazione della Costituzione e della riaffermazione dei diritti sociali, in nuove campagne che in accordo ai valori costituzionali rientrano nel merito della difesa dei beni comuni e della tutela del lavoro.

Da poco è stata rilanciata la campagna a favore di una gestione pubblica e partecipata dell’acqua in Calabria e contro la gestione privatistica e fallimentare della So.Ri.Cal. S.P.A. (attualmente in liquidazione). Nel 2013 era stata avanzata dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica una legge di iniziativa popolare con la semplice e legittima intenzione di applicare il risultato referendario del 2011 attraverso il quale 26 milioni di italiani (95% dei votanti) hanno sancito che l’acqua è bene pubblico su cui nessuno può fare profitto. Supportata da 11 mila firme dei calabresi e dalle sottoscrizioni di 20 comuni, dunque frutto di un percorso democratico e di anni di mobilitazione cittadina, la richiesta è stata scartata definitivamente dalla IV Commissione nella seduta del 28 febbraio che ha adottato, per la discussione in materia del Servizio Idrico in Calabria, un testo avanzato dalla Giunta Regionale a nostro avviso non pienamente conforme alla volontà nazionale espressa nei referendum e distante dal contenuto della proposta di iniziativa popolare.

Per noi è aberrante che l’acqua (come altri beni comuni) venga sottoposta alle regole del mercato, il cui unico scopo è quello del profitto, senza considerare che subordinare la gestione ai privati comporta un aumento delle tariffe senza un miglioramento dell’efficienza del servizio.       Al contrario, basti pensare al modello Saracena, esempio virtuoso studiato in tutta Italia, dove i quattro i momenti del servizio idrico integrato ovvero captazione, adduzione, distribuzione e depurazione sono in capo all’ente locale che gestisce l’intero ciclo dell’acqua evitando di esternalizzare il servizio a società private e/o S.P.A. riuscendo a far pagare meno tributi ai suoi cittadini.

Per queste ragioni, aderiamo alla nuova campagna regionale “#Basta Sorical, #Basta SPA, #Pubblico&Partecipato” e da questo momento il nostro comitato prenderà il nome di “Comitato per la Costituzione e i Beni Comuni”, organizzazione di riferimento locale sia per il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica sia per il Coordinamento Democrazia Costituzionale. 

Abbracceremo inoltre quelle iniziative che saranno intraprese sul piano nazionale per l’attuazione della Costituzione e per i diritti sociali (una legge elettorale che renda gli organi dello Stato pienamente rappresentativi del Popolo, difesa della scuola pubblica, dei diritti previdenziali e assistenziali minati dall’ideologia neoliberista e dalle politiche di austerità, e del lavoro a partire dalla conversione in legge della Carta Universale dei Diritti del Lavoro ovvero un nuovo Statuto dei Lavoratori supportato da oltre 1 milione di firme).                                                          

Chiunque sia interessato a far parte del nostro comitato o semplicemente ad essere assiduamente informato sulle sue attività può contattarci all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o alla pagina: Facebook Comitato per la Costituzione e i Beni Comuni.


 

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