Dubbi, disagi e speranze per gli assistiti di Bisignano

Cronaca

(di Mario GUIDO)

Con il prossimo ferragosto dovrebbe avere termine il periodo di sospensione per i sei medici di base di Bisignano che sono stati coinvolti nell’operazione “Fentanil” per avere prescritto medicinali che avrebbero contenuto oppiacei e sostanze utilizzati come stupefacenti, normalmente utilizzati nella terapia del dolore per i malati terminali di cancro.

Secondo i giudici che stanno conducendo le indagini i medici di famiglia di Bisignano avrebbero arrecato, complessivamente, un danno all’erario di 130 mila euro per cui sono incorsi anche nel sequestro di questa somma, proporzionatamente alle ricette rilasciate da ciascuno di loro. Senza volere entrare nel merito della delicata vicenda per la quale ogni decisione spetta alla magistratura inquirente, occorre tuttavia segnalare la precarietà della situazione che da circa due mesi stanno vivendo i cittadini assistiti che, di punto in bianco, si sono visti privare del proprio medico di fiducia al quale, quasi quotidianamente, erano abituati a confidare i loro più intimi bisogni in ordine al loro stato di salute.

Il problema dell’assenza di questi professionisti è stato affrontato con cura e celerità dai responsabili apicali del servizio sanitario, ma i medici chiamati a sostituire quelli sospesi non sono i medici di fiducia e non conoscono minimamente la storia personale di ciascun assistito. Se il problema è stato risolto, dal punto di vista organizzativo e logistico anche con il fattivo interessamento della locale Amministrazione comunale, resta completamente insoluto il problema sotto l’aspetto della conoscenza dello stato di salute di ciascun paziente il quale, pur volendo, non riesce a nutrire fiducia per il nuovo medico e si limita, quindi, a chiedere la prescrizione di qualche farmaco o al massimo, il controllo della pressione arteriosa.

I dubbi che la situazione attuale possa durare ancora a lungo affliggono gli assistiti che hanno maggiore bisogno di cure mediche e, soprattutto gli anziani con le patologie legate alla loro età che, proprio il rapporto fiduciario stabilito, dopo tanti anni, con il loro medico di famiglia, riusciva, anche sotto l’aspetto psicologico, a mitigare e a rendere più sopportabili. La speranza di tutti è che la giustizia faccia il suo corso speditamente e che tutto possa tornare, al più presto, alla normalità.

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