(di Mario GUIDO)
Mentre il Museo di Cosenza è stato inaugurato ed è entrato in funzione già da alcuni anni, quello di Bisignano, pur essendo completato in ogni sua parte, nonostante le promesse fatte dall’arcivescovo mons. Salvatore Nunnari durante l’omelia della Santa Messa, celebrata nel duomo di Bisignano nell’Epifania del 2014, rimane ancora chiuso ed inutilizzato.
Ora è da sperare che il nuovo responsabile diocesano riuscirà a mettere in funzione il Museo di Bisignano destinato a custodire diversi oggetti sacri e tante opere d’arte sparse nelle diverse chiese della città che non sempre sono dotate di opportuni sistemi di sicurezza come , per esempio la chiesetta abbandonata di San Bartolomeo dove è conservato il famoso dipinto del santo che viene scorticato vivo, opera di Michel Finghesten, docente dell’Accademia delle Belle di Berlino, prigioniero del Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia.
Questa è un’opera unica nel suo genere che ha fatto parte di una mostra itinerante organizzata, diversi anni fa, dal governo della Repubblica tedesca che ha girato il mondo, insieme a tutte le opere d’arte di ogni genere create dagli ebrei tedeschi rinchiusi nei vari campi di concentramento, durante l’ultima guerra mondiale. La “rivoluzione” operata dal nuovo arcivescovo ha interessato anche la città di Bisignano che ha visto il parroco can. don Maurizio Spadafora trasferito da Bisignano a San Lucido dopo appena cinque anni di ministero sacerdotale nella comunità bisignanese, aveva gradito, sin dal primo momento, il carisma e le capacità di don Maurizio. Nuovo parroco di Bisignano è stato nominato don Gianni Citrigno che è anche nuovo vicario generale che sarà coadiuvato dal un sacerdote di colore, don Lorenzo.