(di Mario GUIDO)
Il nuovo arcivescovo metropolita, sessantasettenne, nato a Potenza, è un religioso appartenente alla famiglia dei Frati Minori Conventuali, e proviene dalla diocesi di Tursi – Lagonegro che ha governato per circa quindici anni. La città di Bisignano si sta preparando con trepidazione alla venuta del nuovo pastore e le speranze che i bisignanesi ripongono nella persona del nuovo arcivescovo sono tante, a cominciare dal completo riconoscimento di Sant’ Umile come patrono di Bisignano e come secondo santo della Calabria dei tempi moderni, dopo San Francesco di Paola.
Visto e considerato che il nuovo presule fa parte della stessa famiglia francescana alla quale apparteneva Sant’ Umile, è giusto attendersi dal nuovo arcivescovo, un intervento deciso e forte che porti, finalmente, alla definitiva messa in sicurezza del Santuario ed alla riapertura dell’annessa chiesa della Riforma che rimane chiusa al culto da oltre cinque anni! Le origini di Bisignano si perdono nella notte dei tempi e a partire dal VI – VII secolo fu sede di un’antichissima Diocesi governata da vescovi come mons. Anderamus Episcopus Bisuntinum che prese parte al sinodo convocato a Roma da Papa Zaccaria nel 741.
Questo per ricordare che la città di Bisignano merita ogni considerazione e non può essere ritenuta una semplice appendice della città capoluogo, un periferia da visitare una volta all’anno. Certamente il nuovo arcivescovo non ha bisogno di suggerimenti e il suo illuminato ministero pastorale porterà frutti copiosi all’intera popolazione dell’Arcidiocesi.