L'arcivescovo Nolè a Bisignano

Cultura

(di Mario GUIDO)


L’arrivo a Bisignano del nuovo arcivescovo, mons. Francescantonio Nolè, è stato accolto con tanto entusiasmo dalla popolazione che ha gremito le maestose navate del Duomo come nelle grandi occasioni. Il nuovo presule nella sua omelia ha tratto spunto dall’episodio del Vangelo dedicato ai discepoli di Emmaus e ha messo in evidenza i valori della comunicazione, del dialogo e, soprattutto, dell’ascolto.

Ha affermato di volere uniformare la sua azione pastorale ad una fraterna collaborazione seguendo la via del Vangelo e l’insegnamento di Gesù. Tutto bene, ma forse i bisignanesi avrebbero gradito un cenno, seppur breve e conciso, sulla vicenda che più li riguarda, quella della situazione del Santuario di Sant’Umile che, da oltre cinque anni rimane in uno stato precario a causa della chiusura al culto della Chiesa della Riforma, annessa al Convento che ha visto il passaggio terreno dell’umile fraticello francescano, divenuto santo.

Probabilmente al nuovo arcivescovo sono mancate le giuste informazioni sulla vicenda anche per il breve tempo trascorso ancora nell’archidiocesi, ma l’opinione pubblica locale si attende dal nuovo pastore una qualche autorevole iniziativa che possa accelerare i tempi e che possa favorire progetti per il rilancio e la valorizzazione della figura di Sant’Umile e del suo messaggio spirituale ritenuto di palpitante attualità.

E’ possibile anche che la curia arcivescovile non abbia competenze nelle cose del Santuario di Sant’Umile che appartiene alla Famiglia francescana dell’Ordine dei Frati Minori di Calabria, infatti l’emerito arcivescovo mons. Salvatore Nunnari non è mai intervenuto nella vicenda anche se, poco prima di lasciare il suo ministero apostolico, ha voluto donare ai bisignanesi il decreto di nomina di Sant’Umile a Patrono della città di Bisignano.

Questo provvedimento che è stato solennemente consacrato con atto ufficiale delle autorità amministrative, non ha riscosso unanimità di consensi, soprattutto presso la gente comune, che aveva per San Francesco di Paola, primo Santo Patrono di Bisignano che veniva festeggiato il 2 aprile di ogni anno, una venerazione antica a consolidata. Sarebbe bastato, forse, nominare Sant’Umile CoPatrono della città insieme al santo paolano per fare tutti felici e contenti.

Tuttavia, nell’opinione pubblica generale, c’è la certezza che il nuovo arcivescovo non rimarrà chiuso nelle mura dell’Episcopio di Cosenza e farà sentire gli effetti benefici della sua presenza anche in periferia.

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