Cresce il malcontento sul ponte chiuso mentre avanza la protesta

(di Alberto DE LUCA)


Il ponte (SP 239) che collega Bisignano a Mongrassano è un’opera in cemento armato che serve per assicurare la continuità del corpo stradale nell’attraversamento di un corso d’acqua.

Tuttavia l’importanza del Ponte sul fiume Crati non rappresenta semplicemente il piano stradale poggiato sulle colonne di ferro e cemento, ma assume un significato antropologico, sociale ed economico.

Un ponte è per definizione un elemento di congiunzione fra luoghi diversi che altrimenti non potrebbero essere raggiunti e per questo è una struttura materiale che rappresenta una via di comunicazione fondamentale.

La chiusura di un ponte è il modo più sicuro per interrompere ogni comunicazione con l’altra parte anche quando l’interdizione della circolazione è eseguita in ottemperanza alla legge e per motivi di sicurezza pubblica.

Solo in guerra i ponti sono i primi bersagli bombardati o fatti saltare in aria per isolare due mondi in conflitto. Nel caso del ponte (SP239) il problema non riguarda avvenimenti bellici ma l’erosione di un pilone di supporto sul quale poggia la carreggiata e la conseguente bega politica che va avanti ormai da mesi.

Intanto che le proteste avanzano con blocchi stradali e cartelli che denunciano il gioco dei rimbalzi di responsabilità tra gli enti e la politica, la deviazione del traffico su strade alternative anche non completamente idonee continua a creare non pochi disagi ai residenti e all’economia dei comuni interessati che si regge su piccole attività commerciali.

Una situazione che i cittadini non intendono oltremodo sopportare e che sta opprimendo la loro vita quotidiana. “Volere è potere, tutto il resto sono scuse” è lo slogan apparso su uno dei tanti manifesti della protesta inscenata nei giorni scorsi per sollecitare i responsabili delle varie istituzioni a non perdere altro tempo e in attesa di una soluzione illuminante per tutti.

Quannu fisca lu scutu 'u viernu si n’è jutu e speriamo che con l’arrivo della bella stagione a qualcuno venga in mente di accelerare con la burocrazia e mettere in sicurezza il ponte prima che arrivi nuovamente il generale inverno a vanificare qualche piccola speranza di ripresa per quelle attività già economicamente uccise.


 

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