Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo

(di Alberto DE LUCA)


“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”. Nella nostra società ci sono soggetti che pur di mangiarsi il lardo come fanno i gatti, rischiano di finire con le zampe nella trappola. Compiere azioni proibite per averne vantaggio, schivando il pericolo anche quando qualcuno si accorge di tutto, è un gioco irresistibile che aumenta ogni volta l’adrenalina dei protagonisti.

A Bisignano, dalla “violenza sessuale ai danni di minori”, allo spaccio del “Fentanyl”, all’assassinio del giovane Fumarola e fino allo scandalo dei veleni nel Mucone, “i gattoni” hanno sempre mangiato il lardo senza rischiare le zampe. Tale ipotesi che s’insinua silenziosa nell’opinione pubblica locale per alcuni “giudiziosi” rappresenta solamente il “mal pensiero” di chi non ha fiducia nelle Istituzioni. Come a dire che a Bisignano si è fatto di tutto per accertare le verità e assicurare i responsabili alla giustizia.

“U ciucciu chi 'un ha fattu a cura alli tri anni, un la fa cchjiu”!

In questi ultimi giorni, a Bisignano l’antico detto popolare è diventato lo slogan di molti cittadini che ormai sono stufi di attendere a vuoto le risposte delle “Istituzioni locali” e per questo hanno deciso di riunirsi in Comitati civici per protestare contro chi ha fatto mancare l’appoggio alla popolazione che richiedeva un’azione forte nei confronti dei responsabili dell’inquinamento ambientale.

“Cu patri e cu patruni nun hai mai raggjiuni”!

I bisignanesi sanno molto bene che con i padroni non si ha mai ragione ma soprattutto se a questi si aggiunge un bravo “judice”. Con tala premessa, è obbligatorio dissentire dai “padroni” e convocare la piazza anche nei confronti del documento di sintesi approvato quasi a unanimità dal Consiglio comunale: “Il presidente del Consiglio, a nome del Consiglio comunale, al fine di tutelare l’ordine pubblico nonché l’incolumità pubblica ed ambientale, dà indirizzo politico al fine di verificare la sussistenza delle eventuali condizioni tecnico-giuridiche e dei presupposti di legge per richiedere agli enti competenti la revoca definitiva dell’autorizzazione integrata ambientale”.

“A lavari a capu allu ciucciu c’appizzi acqua, tiampu e sapuni”.

Anche se la sintesi dell’ultima Assise consiliare non è piaciuta a molti, anzi risulta calzare stretta come al piede delle finte principesse, una parte della collettività bisignanese è comunque interessata a seguirne lo sviluppo nel prossimo futuro. Allora, la montagna non ha partorito solamente un topolino? A Bisignano, i Comitati civici agricoli, le Associazioni ambientaliste e i rappresentanti della società civile non sono soddisfatti della “recitazione a memoria” che va avanti ormai da troppo tempo e sostengono il contrario. Del resto, i vari rappresentanti dei Comitati, delle Associazioni e dei cittadini hanno sempre sostenuto con forza la richiesta di revoca delle autorizzazioni allo scarico dell’impianto che tratta rifiuti speciali pericolosi a Bisignano e non con i soliti giri di parole.


 

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