Cronaca dal paese dopo le norme per contenere la diffusione dell’epidemia

(di Alberto DE LUCA)


Bisignano, 11 marzo 2020, nell’avviso pubblico si legge quanto segue: “S’invita la cittadinanza a restare a casa e a uscire solo per motivi di lavoro, approvvigionamento alimentare o farmaceutico rispettando le norme di sicurezza”. “ Gli anziani e i bambini non devono uscire”. “In caso di sintomi influenzali restate in casa e avvisare telefonicamente il medico curante”. “Se pensate di essere contagiati non recatevi al pronto soccorso ma telefonate al medico curante o al numero regionale di riferimento 800767676”.“Chiunque sia entrato nel territorio comunale di Bisignano, dopo aver dimorato o transitato nelle zone di rischio, o vi sia giunto usando mezzi di trasporto pubblico, deve osservare il periodo d’isolamento di 14 giorni”. “Chiunque viola le disposizioni per il contenimento della diffusione dell’epidemia è soggetto a denuncia penale”.

Percorrendo il centro storico di Bisignano è evidente l’effetto surreale determinato dall’importante avviso di emergenza sanitaria. Le poche persone in circolazione aspettano davanti ai negozi di generi alimentari e alle farmacie. In via dell’Olmo per fare la spesa entrano due alla volta. I proprietari dei negozi equipaggiati per l’emergenza sono attenti ai clienti che disposti in ordine aspettano pazientemente il proprio turno. Poche parole e distanza di sicurezza si uniscono alla consapevolezza di una situazione mai vista prima. Qualche anziano ricorda i tempi della guerra e intrattiene gli astanti con storie di angoscia, paura e fame.

All’ingresso della farmacia Berlingieri, in via Principe di Piemonte, un cartello avvisa di attendere il proprio turno. All’interno i dottori farmacisti come da protocollo continuano a operare in prima linea e con la massima attenzione che il caso richiede. Le persone sono invitate a entrare uno per volta e servite con la massima cortesia. Anche la farmacia Cotroneo, in Via Vittorio Veneto, offre tutta l’assistenza necessaria ai clienti con il personale impegnato all’attenzione soprattutto dei più anziani. Per i cittadini residenti al Campo Sportivo, la farmacia Cesario, in Corso Italia, è attiva con tutte le accortezze che la situazione impone in termini di contenimento dell’epidemia e assistenza dei clienti.

I medici curanti rispondono al telefono e visitano i pazienti bisognosi di cure come da normale routine. Dopo alcuni controlli effettuati sulla propria salute alcuni medici di famiglia sono in servizio e più motivati di prima. Nonostante il clima di “isolamento” le attività commerciali sono aperte al pubblico ma nei bar c’è il deserto e ciò vale nel centro storico come in periferia.

Alcuni uffici privati che offrono servizi alla cittadinanza hanno limitato gli orari di apertura. Anche se per le vie del paese si cammina giustamente a debita distanza, le persone si salutano ugualmente, anzi più di prima, come a cercare tra loro la forza, il coraggio e il conforto con l’augurio che tutto svanirà molto presto come al risveglio da un incubo. Anche in periferia si avverte tutta la tensione di una situazione pericolosa e preoccupante.

Invece, un apparente senso di tranquillità ancora si percepisce tra le campagne sperdute di Bisignano dove la vita continua a scorrere come prima, tra una faccenda e l’altra, ma con la sana consapevolezza fatta di angoscia e non di paura. In periferia ci sono persone che sono arrivate dal Nord e che vivono in case rurali apparentemente non in contatto con la società circostante e speriamo già in quarantena volontaria.

Alcuni cittadini residenti nelle zone di campagna non sono stati raggiunti dagli avvisi pubblicati in rete e forse questo potrebbe sollecitare chi di competenza a fare girare una macchina civetta per diffondere meglio il messaggio e tutto quello che bisogna fare per il contenimento dell’epidemia. Al terminare di un giorno di cronaca, in un paese ancora non del tutto informatizzato e informato, il pensiero vola a tutti quegli anziani che vivono da soli e che forse non sapranno mai del pericolo che potrebbe incombere sulla loro fragile salute.

In paese qualche anziano al Viale Roma racconta di come i più giovani non sono attenti ai telegiornali e continuano a riunirsi in festicciole private senza curarsi del fatto che potrebbero infettarsi e portare il virus in casa minacciando indirettamente la salute dei propri nonni. Altri anziani che abitualmente passeggiano in piazza sostengono che per evitare il pericolo di ammalarsi bisogna stare all’aria aperta e respirare sotto il sole di questi giorni.

Il provvedimento che invita a non uscire da casa non sembra conciliare con le necessità di alcuni anziani che non hanno nessuno per fargli la spesa o compragli le medicine. In piazza del Popolo, davanti al monumento di San Pio, incontriamo una donna anziana impegnata a pregare il Santo di Pietrelcina con in mano una busta piena di viveri e infilato al braccio un sacchetto di medicine indispensabili alla propria sopravvivenza.

Lungo il corso, all’altezza della Banca di Credito Cooperativo e in direzione del Viale Roma, qualche commerciante mantiene aperto il suo negozio, ma rimane fermo sull’uscio ad aspettare gli eventuali clienti. Ancora si vede qualche autonomo che continua a svolgere le proprie mansioni lavorative con guanti e mascherine che il più delle volte non sono idonee a impedire un eventuale contagio.

In tutto questo scenario “sconvolgente” l’attività di molti lavoratori continua a svolgersi quotidianamente come accade anche per alcuni operatori comunali intenti a pulire le aiuole lungo strade e i marciapiedi del paese quasi a voler dare un senso di normalità. All’esterno operano anche gli addetti alla nettezza urbana con qualche accortezza in più perché sono a contatto con rifiuti di ogni genere.

Nella grande distribuzione e nei piccoli supermercati gli addetti alle casse sono in prima linea e potenzialmente più a rischio di contagio. In paese sono tante le mamme che lavorano a stretto contatto col pubblico e molto angosciate per i loro figli. Anche i padri di famiglia che lavorano in ambiti pubblici e privati nell’hinterland bisignanese sono preoccupati poiché si recano al lavoro senza le adeguate protezioni.

In attesa di rientrare a casa dopo qualche ora trascorsa in paese a osservare l’andamento della situazione dopo il decreto di emergenza sanitaria esteso a tutta l’Italia, la mente ritorna a quando era tutto normale anche nel clima di ordinaria follia.


 

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