(di Alberto DE LUCA)
Non è facile restare chiusi in casa e rinunciare forzatamente a una passeggiata fuori dalle quattro mura. In questi giorni, ho sentito parlare qualcuno della propria abitazione come di un carcere con la porta aperta. All’improvviso, gli spazi condivisi sono stretti e asfissianti. Tutto appare artificiale e surreale. Il mondo è chiuso in capsule di sicurezza come in un film di fantascienza.
A subire maggiormente il disagio sono le mamme alle prese con i propri figli oppure impegnate a far rispettare tutte le norme igieniche che la situazione d’emergenza sanitaria impone anche ai rispettivi consorti. Non va meglio per i single che si ritrovano più soli di prima. Una via d’uscita sul mondo sono i canali digitali che non gratificano e stancano molto velocemente. Allora, bisogna adoperarsi per impegnare il tempo nel miglior modo possibile. Alle casalinghe più allenate non manca la fantasia e soprattutto in cucina con la realizzazione di prodotti fatti in casa.
Per gli uomini che non lavorano online, non resta che rinchiudersi in garage e dedicarsi alle pulizie più in generale o alla realizzazione di qualche manufatto artigianale. La lettura e la scrittura sono le altre attività preferite dagli adulti. Per i più giovani in internet c'è tutto quello che serve mentre per i bambini molto gettonati sono i giocattoli sparsi per tutta la casa. In questo momento di difficoltà anche il trillo del telefono fisso è nuovamente gradito alle orecchie di tutti mentre l’utilizzo di Skype ha quintuplicato i collegamenti video.
Per chi vive in mansarda, non resta che guardare il cielo azzurro di questi giorni dai velux, aprirli per accedere sopra al tetto e osservare il paese dall’alto. Una magrissima consolazione rispetto a chi può avere una casa in campagna dove godere delle belle giornate d’inizio primavera e preparare l’orto estivo nel cortile senza il pericolo del contagio. Sarebbe bello ospitare le persone in salute nelle sperdute campagne bisignanesi cosi da offrire loro un rifugio sicuro fino alla fine della pandemia come in una grande arca di Noè.
In questi giorni difficili è utile osservare i contadini che solitari preparano la terra solcandola come in un disegno che si ripete nel tempo e all’infinito. Hanno sempre lavorato quei campi anche quando il mondo virtuale ha bussato invano alle loro porte. Oggi, nella tempesta perfetta che ha colpito il mondo globalizzato, gli imperterriti coltivatori continuano a tirare la zappa lungo la lenza per realizzare i solchi in cui impiantare gli ortaggi e le verdure che saranno il loro sostentamento quotidiano per i mesi a venire. Il valore dei contadini è nella terra, nell’acqua e nell’aria.
I vecchi rispettano la malattia che minaccia la loro vita, ma non temono di ammalarsi almeno fino a quando resistono e persistono in solitudine nel loro amato campo agricolo. Veterani della vita di campagna che mangiano ancora i frutti staccandoli dagli alberi o tirandoli dalla terra. Non c’è filiera intermediaria, ciò che si produce si consuma e per adesso i supermercati possono attendere l’arrivo di tempi migliori.
Nella miseria di una vita trascorsa nei campi, si può anche morire di malattia ma non si soccombe alla fame. Pure le cicorie da campo in questa minaccia virale servono alla buona salute e i contadini delle zone a monte lo sanno bene proprio come facevano i loro avi. I mandarini, le arance, i limoni, i broccoli, le rape, i cavolfiori e gli asparagi selvatici sono alimenti prelibati e naturali da consumare insieme alle patate e alla carne degli animali da cortile.
Tutto quello che serve è a portata di mano, ma sempre perché qualcuno da secoli coltiva la propria terra producendo anche l’oro giallo, l'extravergine d’oliva antiossidante per eccellenza. Un mondo a parte rispetto a quello globalizzato e dove ogni cosa è realizzabile anche i sogni più ambiziosi.
Questi sono i luoghi che rifiutano le coltivazioni e gli allevamenti intensivi in cambio di una produzione come si faceva una volta. Non ci sono neppure le strade ma ancora persiste una civiltà agraria fatta di fatica, sopravvivenza e vita.