(di Alberto DE LUCA)
Nel film quotidiano di un tempo che non c’è più, siamo in mezzo alle fiamme e nella furia della tempesta. Magari non sarà il diluvio universale e nemmeno l’ultimo ostacolo, ma vorrei abbracciarvi tutti, offrirvi una speranza e parlarvi di persona. Vorrei dirvi di non aver paura, anche se non possiamo neppure stringerci la mano.
In quarantena si potrebbe quasi vivere bene, ma il pensiero di ciò che accade al mondo è più grande di un buco nero. Vi ho tutti in memoria buoni e cattivi. Mi chiedo se è la capacità di non percepire il dolore o più la forza della vita che spinge ognuno di noi a balzare fuori dal buio e stare sempre pronto a tutto. Non ci spaventa niente tranne che competere con il disordine della mente e la prigionia forzata.
Eppure c’è sempre una via d’uscita anche quando la speranza non basta. La forza della vita è più forte di qualsiasi morte incomprensibile. La nostra dignità ci tirerà fuori dalla palude. La forza più testarda che c’è in ognuno di noi ci salverà anche questa volta. Fino alla fine della peste nera, ogni giorno sarà come una pesca miracolosa.
Questa volta, non faremo come tutte le altre volte. È il momento di dare la giusta importanza alla vita troppo violata e intossicata. Questo è il tempo di cambiare il mondo, fermarci e ritrovare un valore alla nostra esistenza. A questo punto, conta molto che si vinca, per ritornare alla nostra libertà con rinnovata dignità.