L'UNSIC lancia l'allarme per la gravissima crisi economica causata dal Covid-19

(di Uff. Stampa UNSIC Cosenza)


Unsic (Unione Nazionale Imprenditori e Coltivatori di Cosenza) Provinciale di Settore Cosenza in forte allarme per la gravissima crisi economica e delle imprese a causa del Covid-19. Due mesi lockdown totale e le imprese non hanno avuto, aldilà dei 600 euro, alcun aiuto concreto.

1) Il Decreto Liquidità, con tutte le buone intenzioni, emanato dal Governo, tarda a palesarsi con risultati concreti a causa delle le solite pastoie burocratiche bancarie. Infatti le banche, pur non rischiando nulla con garanzia 100% dello Stato sui finanziamenti fino a venticinquemila euro, la procedura che hanno attivata è quella consueta del merito creditizio, la conseguenza è che basta un ritardo di una rata di un qualsiasi finanziamento anche della lavatrice e si viene segnalati al CRIF. All'inconsapevole imprenditore, che non ha fatto la raccomandata dell'avvenuto pagamento, la pratica viene rigettata, alla faccia della straordinaria emergenza.

2) Imprese artigiane obbligate a richiedere la cassa integrazione tramite il fondo FSBA, quest'ultimo chiede obbligatoriamente l'iscrizione con retroattività di trentasei mensilità (il Tar del Lazio ne ha sospeso la legittimità, essendo fondi pubblici).

3) Annuncio della Regione Calabria di un intervento straordinario a sostegno del sistema produttivo, attualmente senza riscontro.

4) Nessun piano operativo per l'apertura in sicurezza delle attività produttive per la cosiddetta Fase 2.

5) Nessuna indicazione di come le aziende che devono adempiere alle normali prescrizioni contenute nel protocollo d'intesa con le parti sociali in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con quali risorse le imprese possono ottemperare agli
obblighi, sia in formazione che in dispositivi individuali e collettivi. Pertanto, riteniamo che l'ordinanza della Regione Calabria di apertura di bar, ristoranti e mercati vari (ben inteso che auspichiamo e sollecitiamo che avvenga al più presto), oltre a essere in contrasto con i Dpcm in vigore, senza i dovuti concreti e veloci interventi finanziari e a fondo perduto, può essere paragonata alla costruzione di un a casa che inizia dal tetto e non dalle fondamenta.


 

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