L’organizzazione dell’ufficio prenotazioni e della cassa-ticket di Acri è dannosa per il malato. Uscire indenni da una situazione kafkiana come quella della cassa-ticket del Presidio Ospedaliero del “Beato Angelo” è molto difficile, talvolta persino impossibile. Per tutti i malcapitati della fila interminabile e della lentezza del servizio, l’impegno dei due operatori che annaspano nelle pratiche burocratiche non è sufficiente.
I pazienti oltraggiati delle tantissime ore di attesa per pagare le prestazioni sanitarie all’Asl sono stanchi di cotanta inefficienza di servizio dovuta anche alla mancanza di organico come fanno notare gli addetti ai lavori. Quell’ufficio ubicato nella via intitolata allo scrittore Umberto Zanotti Bianco è una vera piaga del disservizio al cittadino bisognoso di cure. Così come indicato dal cartello sulla porta d’ingresso dello stabile che accoglie tante persone ammassate e in barba a ogni regolamento anti-Covid.