(di Mario GUIDO)
Il Comune di Bisignano si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario per la tutela dell’immagine della città e dell’intera popolazione bisignanese gravemente offesa. Della vicenda che ha determinato l’arresto per tre bisignanesi che si sarebbero resi colpevoli di abusi sessuali ai danni di due minori, si è scatenata la pubblica opinione e sono tanti i cittadini bisignanesi che, anche da fuori sede, attraverso i social networks, manifestano il loro sgomento per i fatti emersi dalle indagini, ma nello stesso tempo insorgono, fortemente risentiti, contro la valutazione del Gip, Barbara Saccà che nel descrivere in tre indagati scrive, testualmente: “Trattasi di persone abitanti nel comune di Bisignano, piccolo centro della Calabria, caratterizzato da un bassissimo livello culturale e di degrado sociale che favorisce fenomeni del genere”.
Questa valutazione ha indignato tutta la cittadinanza bisignanese che non merita questo trattamento tanto che l’Amministrazione Comunale, da parte sua, darà mandato ad un legale per la costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario e per la tutela dell’immagine della città e dell’intera popolazione bisignanese gravemente offesa.
Nella vicenda si inserisce compiutamente il comunicato reso noto dal Movimento Popolare per Bisignano in cui così si legge: “Non ci sono parole! Gli avvenimenti portati alla luce dalla recente cronaca ci lascia sgomenti! Siamo sicuri, però, che la nostra società custodisce valori e principi sani che nessuno, tantomeno un improvvido Giudice, può mettere in discussione con una descrizione falsata della nostra realtà che ci indigna e che rinneghiamo assolutamente”.
Nel contempo, però, non possiamo ignorare che episodi come questo squarciano il velo sul malessere giovanile, sul disagio in cui vivono molte famiglie, sulla necessità di tutelare i più deboli e di alzare il livello della coscienza civile e della solidarietà”. Nel comunicato il Movimento Popolare per Bisignano sostiene, inoltre, che la politica, in primo luogo, deve interrogarsi sul bene comune e sui presupposti necessari per realizzarlo e parla di legalità; di proposte serie e concrete per i più deboli e più bisognosi; del territorio più sicuro e del lavoro.
Infine il documento conclude dicendo che coloro che si apprestano a governare devono pensare a costruire una città a misura di famiglia,” “dove le politiche sociali e tutte le scelte amministrative devono avere come scopo primario quello di tutelare le fasce più deboli; corroborare la cultura della legalità; puntare sulla cultura e sulla scuola quali strumenti fondamentali da consegnare nella mani dei nostri figli contro la strutture della società moderna”.