Assolti sindaco, tecnici e assessori indagati per falso ideologico

(di Mario GUIDO)


Dopo cinque anni, finalmente giunge a conclusione una lunga vicenda giudiziaria che aveva visto sindaco ed amministratori di Bisignano, allora in carica insieme ad alcuni tecnici dipendenti del Comune, inquisiti e rinviati a giudizio per falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico e che ora sono stati tutti assolti con formula piena perche il fatto non sussiste.

L’esecutivo che era stato rinviato a giudizio dal PM. Claudio Curreli era guidato dal sindaco, Umile Bisignano ed era costituito da Antonello Gallo, Damiano Grispo, Francesco Falcone, Franco Vocaturo e Arturo Vilardi, dall’ing. Umile De Bartolo che allora dirigeva l’Ufficio Tecnico comunale e dai geometri Franco Nicoletti e Francesco Ritacco. Sono stati necessari quindi ben cinque anni per smontare tutto il castello di accuse che erano venute fuori da una serie d’indagini svolte intorno ad alcuni lavori fatti fare con il sistema della “somma urgenza”.

Ne ha dato notizia con un comunicato stampa l’Amministrazione comunale nel quale, tra l’altro, si sottolinea il lavoro svolto dalla dottoressa, Claudia Pingitore, giudice monocratico del Tribunale di Cosenza che, dopo avere ascoltato il PM e le tesi difensive, ha assolto i politici ed i tecnici con una formula che nono lascia dubbi.

Inoltre dopo aver detto che tutti gli inquisiti sono stati difesi dagli avvocati: Nicola Carratelli, Pietro Perugini, Enzo Belvedere e Roberto Romei, il documento pone l’accento sui risvolti politici di tutta la vicenda scrivendo: “Oltre che un caso giudiziario, quello appena conclusosi, era diventato un caso politico tanto da spingere alcuni consiglieri di minoranza ad annunciare la costituzione di parte civile con l’intenzione, addirittura, di chiedere la Commissione di Accesso, dopo aver chiesto le dimissioni di quegli inquisiti oggi dichiarati ampiamente innocenti”.

A conclusione nel comunicato si legge ancora: “Questa Amministrazione, in attesa che al sindaco Umile Bisignano, in sede di appello, venga riconosciuta la piena estraneità ai fatti contestati per i quali, oggi, egli viene privato del diritto sacrosanto di amministrare, costituzionalmente previsto ed acclamato dagli elettori, continua nel suo cammino tutto rivolto allo sviluppo della città e a contrastare quanti, in maniera occulta e palese, ne ostacolano la crescita”.

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