Riparte la protesta contro gli ingiusti tributi dei Consorzi di Bonifica

(di Carmelo DE LUCA Comitato per la modifica della L.R. 11/2003)

Riparte da Terranova da Sibari l’organizzazione della protesta dei cittadini contro l’ingiusta imposizione dei tributi dei Consorzi di Bonifica calabresi. Il Comitato cittadino “Niente servizi, niente Tributi”, ha promosso un incontro-dibattito in pubblica piazza sui tributi imposti dai Consorzi di Bonifica ai proprietari di terreni che non traggono alcun beneficio da opere ed attività di bonifica.

Da qualche anno, inoltre, le tariffe del servizio irriguo hanno subito degli eccessivi aumenti. Principale oggetto di discussione è stata la L. R. n. 11/2003, con la quale è stata avviata la riforma e la riperimetrazione dei Consorzi calabresi. Il loro numero fu ridotto da 17 a 11 ma il territorio regionale ricompreso nei nuovi 11 consorzi è stato maggiore di quello ricompreso nei precedenti 17. Migliaia di cittadini sono stati così assoggettati per la prima volta al tributo ex art. 23, lett. a), L. R. 11/2003 (cod. 1H78) e stanno contribuendo a pagare quote di debito che dai vecchi Consorzi si sono trasferite ai nuovi.

La parte più consistente delle entrate tributarie arriva dai piccoli proprietari mentre la stragrande parte delle risorse viene utilizzata dai Consorzi per pagare stipendi. Tale situazione ha determinato proteste diffuse in tutta la regione e la presentazione di un alto numero di ricorsi accolti dalle Commissioni tributarie. Sul punto è intervenuto il dirigente della Confagricoltura Parisio Camodeca, il quale si è soffermato sui ricorsi afferenti il tributo 1h78 e sulla gestione arrogante dei Consorzi i quali diventano la controparte di agricoltori di cui dovrebbero invece tutelarne gli interessi.

Anche i dirigenti della CIA, Franco Mazzei e Ferdinando Mortati, hanno ammesso che i risultati della riforma nel rilancio delle attività dei Consorzi non sono stati quelli sperati. Nessuno era presente per la Coldiretti, la quale, attraverso i suoi associati, ha la maggioranza negli organismi di gestione dei Consorzi. Oltre ai tributi considerati illegittimi è tutto il sistema consortile calabrese che viene messo in discussione. Per i cittadini calabresi e per gli stessi consorziati non è semplice reperire informazioni su tali enti, sui loro compiti, sullo statuto, sull'impiego delle risorse, sui bilanci, sui nomi delle persone che compongono gli organi di gestione, sui criteri di calcolo dei tributi, sugli appalti, sulle assunzioni. Molti Consorzi calabresi, pur avendo siti internet, non usano tale semplice strumento per rendere maggiormente trasparente la propria azione amministrativa.

A ripercorrere le tappe di quella che è stata definita una battaglia di civiltà, sono stati Carmelo De Luca e Maurizio Benedetto, membri promotori di un Comitato di cittadini che nel 2013, dopo aver fatto rete con altri Comitati di lotta e soggetti interessati a trovare una soluzione al problema, ha depositato presso il Consiglio regionale una proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da circa 8000 firme. L’obiettivo è quello di modificare quella che si ritiene essere un’ingiusta imposizione e fare in modo che a pagare siano solo i proprietari di terreni che ricevono uno specifico e concreto beneficio dalle opere ed attività di bonifica.

La proposta legislativa è ancora ferma davanti alla IV Commissione del Consiglio regionale, alla quale è stata riassegnata dopo la fine della passata legislatura. Alcuni comuni della costa tirrenica hanno presentato un’analoga proposta legislativa e nel 2013 furono inviate alla Regione, attraverso delibere consiliari, altre richieste di modifica della legge calabrese da parte dei Comuni di Santa Caterina Albanese, San Sosti , Terranova da Sibari, Malvito, Lungro, Roggiano Gravina, San Martino di Finita, Torano Castello e Santa Sofia d’Epiro.

Diverse sono state le petizioni e le interrogazioni che hanno denunciato le criticità del sistema dei Consorzi di Bonifica calabresi al Consiglio Regionale, al Parlamento italiano e al Parlamento europeo. Pur essendo decorsi 12 anni dall’entrata in vigore della L. R. n. 11/2003, i Piani di classifica, gli strumenti che individuano e quantificano il beneficio che gli immobili consorziati traggono dall'attività di bonifica, non sono ancora stati approvati dalla Regione Calabria.

I promotori della proposta di legge di iniziativa popolare hanno messo in guardia i cittadini. I piani di classifica attualmente in attesa di approvazione sono in buona parte dei copia e incolla di Piani di classifica di altre regioni e lasceranno immutata la situazione. E’ necessaria prima una modifica della L. R. n. 11/2003 e solo successivamente si potrà parlare di elaborazione ed approvazione dei Piani di classifica.

Altri contributi e saluti sono giunti dai membri del comitato locale, Pino Costantino ed Eugenio Veltri, amministratori e membri di comitati cittadini di paesi vicini, come Damiano Martucci di San Lorenzo, il vice sindaco di Spezzano Albanese Giuseppe Liguori, l’Ass. all’agricoltura di Spezzano Albanese Maria Galizia e l’Avv. Isabella Vulcano di Rossano. Il Consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, il quale ha ascoltato i relatori, è infine intervenuto assumendosi l’impegno di collaborare affinché la proposta legislativa di iniziativa popolare sfoci in una norma che ristabilisca la giusta imposizione richiesta dai cittadini. Il Coordinamento dei comitati si prepara ad organizzare altri incontri ed iniziative nel resto della regione.

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