È pace fredda dopo il rimpasto di Giunta

(di Alberto DE LUCA)


Nella scena politica bisignanese, ognuno gioca la sua parte e fa le proprie scelte, in base al coraggio, alle sue possibilità e nel pieno del Diritto costituzionale. Chiunque comprende che obbedisce a cose ingiuste e contrarie alla propria volontà, rifiuta di accettare le decisioni messe in atto per dominarlo. L’ordine che non può essere obbedito è meglio non darlo, soprattutto in un rimpasto di Giunta. A ogni modo, è bene tenere presente che nella gestione pubblica di un paese, la voce dei cittadini rappresenta la frontiera della libertà, il diritto di cambiare tutto e di ricominciare anche dagli errori.

A torto o a ragione, non c’è niente di sbagliato nel porgere le scuse alla comunità bisignanese per le mancanze commesse in un anno e nove mesi di governo. Quello che non va bene e non è accettabile, all’interno di una Società Democratica, sono le manie di superiorità che preferiscono il silenzio, gli applausi e l’obbedienza dei cittadini. Eppure, a Bisignano, molte persone hanno già capito che le nuove Amministrazioni non sempre curano le ferite, specialmente quelle concernenti il bilancio, i servizi e la viabilità.

Quanto è successo a Bisignano negli ultimi giorni, non si poteva immaginare, soprattutto al momento della nascita di “Energia per il Cambiamento”, anche se qualcuno, già in tempi non sospetti, aveva anticipato che “nel comune dove si cambiava soltanto l’ordine degli addendi, il risultato restava sempre uguale”.

Oggi, tra alcuni esponenti della maggioranza bisignanese, eletti alle ultime elezioni amministrative, è guerra fredda. Nonostante le giustificazioni del Sindaco, attraverso discorsi elaborati e in difesa del gioco delle parti, sono lontani i giorni di grande entusiasmo in cui gli accordi politici godevano di reciproca fiducia ed erano ben distanti dalle lotte interne alla maggioranza di governo.

Nel Consiglio Comunale, del 27 marzo 2019, dopo la riassegnazione delle deleghe agli Assessori e la nomina del nuovo Vicesindaco, nel discorso del Primo Cittadino c’era solamente una parvenza del progetto politico che aveva spazzato via i candidati avversari alle ultime elezioni amministrative.

Dal giorno in cui il Sindaco di Bisignano e l’Assessore ai Lavori Pubblici, si recarono presso la sede della Cittadella Regionale a Catanzaro, per siglare la convenzione tra la Regione Calabria e il Comune di Bisignano che ufficializzava il finanziamento per interventi nel settore della depurazione, molte cose sono cambiate.

Tra il Primo Cittadino e il suo Assessore, i rapporti non sono rimasti uguali e questo è evidente dal discorso fatto nell’ultimo Consiglio Comunale dall’ormai ex braccio destro del Sindaco. In una sintesi dell’Assise Comunale, pubblicata su un sito locale di Bisignano, il delegato al personale, alla viabilità e alla Protezione Civile, nel suo intervento consiliare, ha dichiarato quanto segue: “Non permetto al Sindaco di mettere in dubbio il mio operato sui lavori pubblici”. “E dico di fare attenzione a quest’ardua sfida, avendo l’umiltà di dimettersi in caso di fallimento”. “I cittadini potranno comunque, sempre contare sul mio impegno e sulla mia disponibilità”.

Una dichiarazione di “pace fredda” che allontana l’Assessore, senza più la delega ai lavori pubblici e alla viabilità, dalla cosiddetta politica a 360°, di quando era Capogruppo di “Energia per il Cambiamento”, Consigliere Provinciale e Assessore a tuttotondo. Una nuova situazione di governo ben lontana dalla tranquilla stagione in cui il Sindaco e il suo più fidato collaboratore scrivevano una pagina importante per la città di Bisignano.

Anche quando si è parlato di “accettazione” della carica di Assessore agli Enti Locali, Lavoro, Formazione e Agricoltura, da parte dell’ex Vicesindaco, tutto è apparso sbiadito insieme al coinvolgimento emotivo di un gruppo Amministrativo che rispetto all’inizio della legislatura ha perso molto della sua identità politica. 

Il segnale dell’apertura di un conflitto intestino che diffonde una fredda fase di rivalità, non del tutto palesata e consumata, si evince dalle diplomatiche parole di chi ha dovuto rinunciare a un importante ruolo all’interno della nuova Formazione Amministrativa il quale nell’ultimo Consiglio Comunale si è espresso nel seguente modo: “Il Sindaco mi ha convinto su un ragionamento importante che ha fatto mettere da parte il mio orgoglio, trovando come punto di accordo la collegialità delle scelte”.

Un grosso atto di umiltà da parte dell’ex Vicesindaco di Bisignano, nei confronti della comunità, dei colleghi di maggioranza e soprattutto del Primo Cittadino, ma che lascia ugualmente intravedere una sorta di malcontento che serpeggia anche nelle fila politiche e all’interno della comunità bisignanese.

Lo stesso Sindaco, in merito al ritiro delle deleghe che ha generato anche confusione tra i cittadini e i suoi collaboratori, ha respinto al mittente l’accusa di “averla combinata grossa”, come gli era stato sottolineato dai banchi dell’opposizione e da parte di chi, ormai da anni, evidenzia le irregolarità in materia di bilancio comunale. A tal proposito, il Primo Cittadino di Bisignano ha voluto ricordare il suo ruolo, che le deleghe non sono una proprietà personale e che la responsabilità su tutti i settori è del Sindaco.

Con i patti chiari, l’amicizia è lunga, cosi, almeno, dovrebbe essere la regola, ma anche la delegata alle Politiche Sociali di Bisignano ha dichiarato di accettare la riassegnazione dei ruoli Istituzionali, solamente, nella previsione di operare con serenità all’interno della squadra di governo venuta fuori dal “rimpasto” di Giunta.

A tal proposito, è doveroso rilevare alcune percezioni, in direzione dei nuovi assetti politici, soprattutto in merito ad alcune dichiarazioni, avvenute durante l’ultima Assise Consiliare. Nelle parole di alcuni esponenti della maggioranza e anche della minoranza, si sono avvertiti rispettivamente i segnali di una sofferenza nel continuare a impegnarsi per il governo in carica e di un’insofferenza a sedere ancora nei banchi dell’opposizione. Che qualcosa non funziona nel nuovo disegno della Giunta bisignanese è già evidente a molti e anche a chi dai banchi dell’opposizione continua a insistere nel voler collaborare con la maggioranza per il bene del paese. In tempi di carestia, anche il brodo di un osso può nutrire, ma quando si tratta di cuocere per bene l’avversario politico per poi mangiarselo in un sol boccone, è diabolico.

Lo scrittore André Gide, premio Nobel per la letteratura, diceva che era più facile condurre gli uomini a combattere, mescolando le loro passioni, che frenarli e dirigerli verso le fatiche, pazienti, della pace. Quando la politica si occupa dei problemi degli altri, ogni tentativo di ricompattare la squadra di governo è lodevole, anche se ciò comporta un grande dispendio di energie. Il problema si pone nel momento in cui gli uomini sono tanto semplici e tanto obbedienti alle necessità presenti, che chi “comanda” troverà sempre chi si lascerà “comandare”.


 

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