Il tempo delle fave é un lontano ricordo

(di Alberto DE LUCA)


Un tempo non molto lontano era usanza anche per i più borghesi recarsi in campagna a mangiare le fave fresche. Era quasi consuetudine che in mezzo al circolo conviviale si trovasse anche il sindaco del paese con alcuni suoi amici e stretti collaboratori. All’ombra di una grossa quercia, in mezzo all’aia, si mangiavano le fave fresche e si consolidavano stima e amicizia.

Oggi, i rapporti sociali sopravvivono su internet in maniera differente dal passato e il mangiare le fave fra la polvere del lavoro agricolo è un lontano ricordo. Eppure, a quell’epoca, gli amministratori erano ben contenti di essere ospitati nei loro rispettivi poderi dai contadini (coloni o proprietari terrieri). Negli incontri agresti si prendevano anche decisioni importanti su come amministrare il futuro del paese e di chi abitava in campagna in condizioni difficili.

Il tempo delle fave era il momento per unire le energie e buttare le fondamenta di quel progresso che per un periodo anche a Bisignano si è identificato nello sviluppo e nel lavoro. Era il momento della progettazione e della realizzazione anche delle strade che oggi appaiono come mulattiere da percorrere con molta cautela se non si vuole finire con la propria autovettura in qualche dirupo.

Quando il sindaco del paese giungeva in mezzo all’aia, per i contadini era una festa perché vedevano arrivare un amico e soprattutto una precisa istituzione nella quale riversare le attese che per quei tempi avrebbero significato molto e soprattutto la possibilità di un futuro più roseo. Le istituzioni comunali rappresentavano il canale diretto con lo Stato e una via sicura da intraprendere per sperare in una condizione sociale migliore.

Nel mondo moderno il tempo delle fave è un lontano ricordo, non solo per la quasi totale mancanza di aie e di coltivazioni. La distanza tra amministrazioni comunali e “campagnoli” abbandonati al loro destino è divenuta abissale con l’idea che in alcuni luoghi a prevalenza rurale è meglio non farsi vedere se non nel periodo delle elezioni. Nel frattempo è meglio coltivare il proprio orticello in città che occuparsi di ciò che non funziona altrove e senza guardare a quel passato ormai trascorso che rivive ancora nella mente lucida di alcuni novantenni che di certi nuovi modi di amministrare farebbero volentieri a meno.


 

On Screen Facebook Popup by Infofru

Seguici su Facebook. Basta un click sul Like Button qui sotto!

Close

©Bisinews.it