A Bisignano non è facile per chi fa muso contro

(di Alberto DE LUCA)


Nella prima parte dell’intervento al convegno “Costruiamo il cambiamento a Bisignano, pubblicato il 20 Novembre 2016, sul sito del Primo Cittadino del paese, si legge quanto segue:

Fare il Consigliere Comunale, (ancora più il Capogruppo Consiliare), è un’esperienza che io oggi consiglio a tutti e che secondo me sarebbe opportuno facessero tutti quelli che ambiscono a ruoli di governo più alti, sia a livello locale che nazionale”. Questi anni di attività politica e consiliare mi hanno fatto crescere molto, perché ho ascoltato, ho visto, ma soprattutto ho fatto cose che prima conoscevo poco o addirittura ignoravo del tutto.

Certe cose fanno male e non c’è modo di cambiarle. Dicono che sia meglio trattenere il disappunto, per educazione, specialmente nei confronti di chi occupa un ruolo Istituzionale, anche quando, le mancante azioni amministrative, finiscono per togliere la libertà del vivere quotidiano. Dicono che con il tempo tutto passa e ciò che si subisce, scompare come neve al sole.

Ma quand’è che passa? Ogni volta, per strada, bisogna togliere la macchina dal fango, perché il comune nega l’invio di una pala meccanica o di un escavatore. È un affronto, alla pazienza dei residenti, delle contrade di campagna, a Nord/Est di Bisignano, che attendono, invano, gli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sulla viabilità completamente dissestata.

I vessati, sono i cittadini costretti a vivere dentro un mondo a parte, abbandonati nell’abisso, oltraggiati come contribuenti e ignorati nei loro diritti. Attraverso i trattamenti di disuguaglianza, si distrugge la qualità della vita, si incarcerano le persone libere e si toglie loro la forza della ragione.

Una generazione rurale, uccisa da vecchie logiche politiche, dall’urgenza di un rinnovamento, mai attuato, dalle vergognose diatribe di palazzo e dai misfatti che oscurano il comune. Al posto delle strade, solchi di terra, stretti dalle erbacce, alla stregua di fiumare, e pericolose trappole di vita. La mulattiera, a ogni pioggerella, sprofonda nel dirupo e porta con se anche i rifiuti abbandonati a cielo aperto.

Chiudere gli occhi, serve a dormire e a morire, non a negare l’evidenza. I residenti delle contrade, che non hanno più una strada, sono ostaggi, di chi non provvede a una risoluzione immediata. La vita delle persone vale più di una strada crollata, ma se poi è piena di terra e voragini, sono cavoli di chi la percorre quotidianamente, mettendo in pericolo la propria incolumità e questo non va bene.  

E’ proprio vero quel bellissimo proverbio cinese che dice: «se ascolti dimentichi, se vedi ricordi, se fai impari».

 


 

On Screen Facebook Popup by Infofru

Seguici su Facebook. Basta un click sul Like Button qui sotto!

Close

©Bisinews.it