Una monarchia velata...

(di Emanuele IAQUINTA)

In queste ultime settimane tra sentenze assurde (trattativa Stato/Mafia) e riforma della Giustizia Cartabia, se una persona ha ancora un po' di sale nella “zucca” e non ha la testa offuscata dalle migliaia di cavolate che si leggono sui social, può rendersi conto che sempre più il cittadino vale quanto il due di picche quando la briscola è “denari”.

Sì proprio “denari”, perché chi li possiede non avrà problemi, ora neanche con la giustizia, non è che prima avesse chissà che problemi, ma se qualche bravo giudice e magistrato, non quelli politicizzati intendiamoci, aveva la possibilità di far pagare pena al ricco che commetteva un reato, oggi con la riforma Cartabia, difficilmente pagherà, tutto al più spenderà qualche soldino che sicuramente a un milionario non manca, ma non sconterà alcuna pena ed un’eventuale reclusione, portando con il proprio legale il processo sempre verso l'improcedibilità.

Mentre parlando della trattativa Stato/Mafia per l’ennesima volta politici e forze dell’ordine coinvolte ne escono puliti, nessuno paga, o meglio pagano solo quei mafiosi che, anche in questo caso, nelle cosche, nelle ‘ndrine, ormai contano poco, poiché rimpiazzati dalle nuove “leve”, qualcosa di veramente imbarazzante in uno Stato che si professa democratico.

Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giorgio Ambrosoli, Piersanti Mattarella, Pino Puglisi, Peppino Impastato, Graziella Campagna, Rita Atria e tantissimi altri, hanno dato la loro vita per un pizzico di giustizia ed ora sembra che stiamo tornando al medioevo, con il “re” che comanda, i nobili al suo seguito, i mercenari al loro servizio ed i sudditi che pagano.

In Italia scrivono di dittatura, ma io più che una dittatura vedo una monarchia velata, dove i nobili (ricchi) diventano sempre più intoccabili ed il popolo sempre più affamato…


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