Un diritto non è qualcosa che ti viene dato; è qualcosa che nessuno può toglierti

Ho scelto di scrivere questo articolo per tutti quelli che considerano le denunce sociali come una perdita di tempo, iniziando con una frase del giudice della Corte Suprema Americana Tom Clark e per dire che parlare di diritti è prima di tutto una questione di giustizia. Per chi non lo sapesse o semplicemente lo ignorasse, “la giustizia è la virtù rappresentata dalla volontà di riconoscere e rispettare il diritto di ognuno mediante l’attribuzione di quanto gli è dovuto secondo la ragione e la legge”.

A Bisignano non si capisce o si fa finta di non capire che senza il riconoscimento della giustizia e dei diritti (a tutti i cittadini e non solamente a una parte di essi) il paese non avrà stabilità, non crescerà e non si consoliderà in una società sana e unita. “Senza giustizia non c’è pace e non c’è pace senza diritti”. Le disuguaglianze e il mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamentali e servizi essenziali ai cittadini hanno il potere di erodere la pace e la sicurezza, minando alle radici il progresso e la stabilità sociale del paese. A Bisignano non si vuole capire che gli individui senza i diritti e i servizi più elementari non riescono a sopravvivere.

Il dovere morale ed etico di un’amministrazione è fare in modo che ogni cittadino abbia accesso ai servizi primari oltre che ai diritti più elementari. Quando questo processo non viene rispettato o si interrompe per svariati motivi, si producono effetti di marginalizzazione. L’emarginazione di alcuni cittadini (soprattutto anziani) nelle campagne a Nord/Est di Bisignano favorisce il pregiudizio o la contrapposizione con le istituzioni poco attente a garantire giustizia, diritti e servizi ai residenti. “A Bisignano ormai c’è la percezione che chi ha la volontà di segnalare violazioni o omissioni di diritti e servizi, serve solo a infastidire il lavoro quotidiano del nuovo assetto gestionale”.

Chiunque reclami una viabilità idonea per svolgere le attività vitali o lamenti l’erogazione dell’acqua potabile a singhiozzo, spesso con lunghe interruzione di servizio e senza alcun preavviso, oppure la presenza di odori molesti provenienti da attività di tipo intensivo presenti sul territorio insieme alle discariche abusive nelle zone già abbandonate all’incuria del tempo e persino il mancato servizio postale o di soccorso Civile sempre a causa della strada divelta, è visto come un pericoloso guastafeste alieno. Proprio a causa di queste “omissioni” dal 2010 a oggi si è registrata una trasversale diminuzione della qualità della vita dei residenti delle sopraccitate aree disagiate del paese.

Nonostante l’annunciato miglioramento amministrativo nell’ambito della cultura, della conoscenza tecnica, della competenza economica e politica, nelle periferie del paese, in special modo a Nord/Est di Bisignano, persistono gravissime problematiche oltre alla negazione di alcuni diritti fondamentali che riguardano proprio la libertà dei cittadini i quali spesso sono imprigionati in casa e impediti a svolgere le proprie attività sociali e lavorative a causa della viabilità quasi ovunque divelta o resa intransitabile da erbacce, slavine e buche.

Nelle campagne a Nord/Est di Bisignano dove si vive male per il disagio causato dalle annose problematiche da terzo mondo anche la maggiore consapevolezza in materia di gestione oculata del territorio più volte sottolineata dall’attuale amministrazione, non si è ancora manifestata a riguardo dei cittadini vessati dalle condizioni di emarginazione sociale tuttora in corso. In queste zone abbandonate ormai da molti anni ma considerate dagli osservatori più esperti in materia ambientale come le colline più belle del territorio bisignanese in cui realizzare celermente viabilità e turismo sostenibile, la rivalsa delle cosiddette zone rurali non c’è anche grazie alla completa disattenzione delle politiche di sviluppo all’interno di prospettive ecologiche.

Al contrario, in questi territori si continuano a promuovere attività che contrastano con lo sviluppo ecologico e il turismo sostenibile a iniziare dall’aria irrespirabile che in alcune ore del giorno si manifesta in maniera nauseabonda e per diversi chilometri in linea d’aria. Le precarie condizioni di vivibilità e l’assenza di servizi fondamentali per la sopravvivenza umana stanno determinando un generale spopolamento delle zone a Nord /EST di Bisignano. Tutto questo, nell’attesa magari di lanciare qualche nuovo progetto “infestante” in una zona in cui i pochi residenti rimasti infastidiscono con la loro presenza.

Ai residenti di queste contrade ai quali non è garantita neppure l’assistenza medica domiciliare o di altri mezzi di soccorso come ambulanze e soccorso civile sempre a causa della viabilità divelta ridotta alla stregua di una mulattiera, piena di sterpaglie e pericolosa per il transito anche a piedi, è rivolto un plausibile invito (indiretto) a trasferirsi altrove per lasciare spazio a un vasto territorio molto vicino allo svincolo autostradale Ferramonti di Tarsia in cui realizzare progetti ambiti che magari richiedono proprio una vasta zona non densamente popolata o meglio ancora disabitata e capace di accogliere ipotetici stabilimenti cosiddetti sostenibili in un territorio di confine con altri comuni e magari proposti anche da altri amministratori locali non necessariamente bisignanesi.

A Nord/EST di Bisignano proprio a causa del perdurante abbandono territoriale, alcune aree un tempo floride stanno diventando come l’Africa australe in cui la vita si è ridotta all’essenziale e le speranze di una futura ripresa rurale quasi completamente annullate. A Bisignano è importante ristabilire la legalità per rispettare gli altri attraverso le leggi. Se tutti conoscessero il valore della legalità anche quelli a cui non importa nulla di quanto accade nelle zone a monte di Bisignano, il paese diventerebbe più civile, la società più giusta e anche i problemi dei cittadini scomparirebbero.

Alberto DE LUCA


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