(di Mario GUIDO)
Dopo sei lunghi anni di attesa, finalmente sono giunti a compimento i lavori di messa in sicurezza del Santuario di Sant’Umile a Bisignano. Era il 10 febbraio del 2010 allorché, in seguito alle forti e continue piogge, si verificava uno smottamento su uno dei lati della collina Riforma sulla quale sorge, da ottocento anni, la Chiesa della Riforma annessa al complesso monastico divenuto Santuario di Sant’Umile in seguito alla canonizzazione dell’umile fraticello francescano voluta dal Papa Giovanni Paolo II° il 19 maggio del 2002.
In seguito al dissesto idrogeologico sono rimasti chiusi per diverso tempo la chiesa e il convento mentre i frati si sono trasferiti in altri luoghi rimanendo sempre nel territorio di Bisignano. Nell’immediatezza dell’evento franoso il Comune ha provveduto con mezzi propri a regimentare le acque piovane per evitare ulteriori danni e dopo una serie di verifiche e di controlli da parte di tecnici e professionisti del settore, il convento fu riaperto e i frati poterono ritornare nelle loro celle.
La chiesa invece rimane tuttora chiusa e per poter celebrare la santa Messa e le altre funzioni religiose, il chiostro del convento è stato trasformato in cappella. Ora dopo più di sei anni il complesso monastico è stato messo in sicurezza con la spesa complessiva di poco più di cinquecento mila euro. I lavori sono consistiti in una cortina di micropali creata sul crinale della collina per tutta la lunghezza dei fabbricati esistenti, sui micropali è stato costruito un cordolo che ha dato origine ad una platea in cemento armato con al di sotto una strada di servizio al lato posteriore del Santuario.
Tutto il versante collinare è stato rivestito di rete metallica che sarà riempita di vegetazione spontanea al fine di trattenere l’acqua piovana. Ora si tratta di intervenire per il recupero della Chiesa che, rimasta chiusa per sei anni, ha bisogno di risanamenti negli intonaci e nel tetto per evitare eventuali infiltrazioni d’acqua. Comunque la struttura della chiesa sarà sottoposta all’esame di un’equipe di specialisti formata da ingegneri, architetti, geologi prima di essere riaperta per i necessari interventi così come il Sindaco potrà revocare, finalmente, l’ordinanza di chiusura.
C’è poi da attendere tutta la trafila burocratica per l’approvazione del progetto, l’esecuzione della gara d’appalto per i lavori che si ritengono necessari, prima di arrivare alla riapertura della chiesa al culto. Frattanto i tanti fedeli del secondo santo della Calabria, dopo San Francesco di Paola, continuano a giungere sulla collina Riforma di Bisignano per onorare il santo dell’umiltà.