Presentazione del libro "Tre D, D(io) Donne Diversità" di Umile Bentivedo

(di Mario GUIDO)

Sabato, 6 febbraio 2016, ore 17;00, nella Sala Conferenze “R. Curia“ Biblioteca Comunale di Bisignano, Viale Roma, avrà luogo la presentazione del libro “Tre D - D(io) Donne Diversità“ di Umile Bentivedo. Interverranno Fabiola Ammirata, Francesco Fucile, Stanislao Donadio e Antonietta Maringola.

Leggerà alcune poesie, Franco Brunosio. Moderatore, Rino Giovinco. Sarà presente l’autore. Durante l’evento che si vale del patrocinio della BCC Mediocrati, del Caffè Letterario “L’Anfora“ e della Apollo Edizioni, sarà presente anche la Mostra dei Mosaici Artistici di Stefano Forno.

Con "Foraffascinu" il teatro torna a Bisignano

(di Mario GUIDO)

L’Associazione “Il Megafono“ di Bisignano, costituita soprattutto da giovani che hanno a cuore la crescita culturale e sociale della loro comunità, si sono impegnati, finora, nella realizzazione di valide iniziative riuscendo a coinvolgere non solo giovani. Per domenica, 31 gennaio prossimo alle ore 18;45 è stata programmata un’altra bella ed interessante iniziativa che consentirà di far tornare il teatro in città attraverso una delle primissime rappresentazioni di “Foraffascinu (prova a dire cuddruriaddru)”, la nuova commedia de “La terra di Piero“, associazione impegnata in pregevoli iniziative di solidarietà e volontariato.

L’opera è ideata e scritta da Sergio Crocco, già autore della grandiosa commedia in dialetto cosentino “Consativicci“. Poiché tutti coloro che hanno avuto, nei decenni passati, la responsabilità del governo della città, non hanno mai pensato alla costruzione di un teatro, sia pure adeguato ad una cittadina di diecimila abitanti, lo spettacolo teatrale organizzato dal “Il Megafono“ si terrà nella Palestra Comunale, sulla Collina Castello.

Considerate le numerose richieste provenienti da varie zone della Provincia di tanti che vogliono assistere allo spettacolo teatrale “Foraffascinu ( prova a dire cuddruriaddru)”, gli organizzatori consigliano i concittadini di acquistare per tempo i biglietti nei vari punti vendita di Bisignano e dei comuni vicini.

Riuscita la tombolata di beneficenza organizzata da "Giovani per Bisignano"

(di Mario GUIDO)

A Bisignano le festività di fine anno sono state vissute in tono minore, per lo meno all’esterno, fatta eccezione per i tradizionali botti di capodanno che sono durati una buona mezzora. La maggior parte dei bisignanesi ha preferito rimanere nell’intimità delle proprie famiglie e festeggiare, magari, insieme ai propri cari, molti dei quali rientrati dalle loro abituali residenze, proprio per trascorrere insieme, in famiglia, le giornate di festa come vuole la tradizione.

All’esterno poche luminarie hanno creato un po’ di atmosfera festaiola; soltanto nei supermercati si è notato un notevole afflusso di gente che non ha voluto rinunciare alle grandi abbuffate con cene e cenoni. Nessuno spettacolo musicale è stato organizzato in piazza e gli stessi veglioni sono stati pochi organizzati, come al solito, dagli studenti dell’Istituto d’ Istruzione Superiore.

Tuttavia, seguendo l’insegnamento di Papa Francesco e del suo Giubileo della Misericordia, non sono mancate le iniziative di solidarietà e di beneficenza come quella organizzata dall’associazione “Giovani Per Bisignano“ che ha avuto un ottimo successo. “Migliorare la Bisignano in cui viviamo e in cui vogliamo stare“, sembra essere lo slogan dell’associazione “Giovani Per Bisignano“, non solo con la promozione del sano stare insieme, ma anche con azioni concrete rivolte al territorio.

I “Giovani” infatti si sono impegnati nel riproporre la “Tombolata di Beneficenza“ per dotare la città di un DAE, ossia un defibrillatore elettrico che rappresenta uno dei mezzi terapeutici più importanti nel trattamento del l’arresto cardiologico. Lo scorso anno l’evento organizzato in occasione delle festività di fine anno, ha permesso di acquistare una Portantina che è stata donata alla Croce Rosa S. Umile . La presenza di un defibrillatore in una zona centrale come quella prevista del Viale Roma, andrà, quindi, a migliorare notevolmente l’offerta sanitaria sul territorio. Meritoria l’iniziativa dei “Giovani“, che hanno riscosso pieno successo ed hanno ottenuto il plauso e il consenso generale.

Per il secondo anno il MACA partecipa alla Shoah dell'Arte

(di Museo MACA)

Per il secondo anno consecutivo, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) aderisce al progetto La Shoah dell’Arte, indetto dall’Associazione ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche), con il patrocinio del Presidente della Repubblica e del MiBACT, che, in occasione del Giorno della Memoria di Mercoledì 27 gennaio 2016, riunisce i più importanti spazi pubblici e privati d’Italia, con l’obiettivo di ricollocare la memoria nella sua funzione di aiuto nella percezione della realtà, attraverso l’arte e la storia.

In tale ambito, il MACA presenta due progetti espositivi, entrambi incentrati sul periodo storico della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah: uno più prettamente storico e narrativo, che prende a emblema eroico il grande ciclista Gino Bartali; e un altro artistico, presentando due dipinti dell’artista e drammaturgo ebraico Julian Beck.

La Sala Video, sita al terzo piano del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone, sede del MACA, ospiterà, fino a domenica 20 marzo 2016, un’installazione narrativa composta da una serie di teli con immagini e testi e un video, che riportano una vicenda poco nota di uno degli sportivi più importanti della storia d’Italia, Gino Bartali, il quale, subito dopo la vittoria al Tour de France, si adoperò eroicamente per salvare dalla deportazione circa 800 ebrei, diventando il postino segreto dell’organizzazione clandestina di soccorso ai profughi ebrei, andando periodicamente in bicicletta da Firenze ad Assisi nascondendo nella canna le foto e i documenti dei rifugiati. Un esempio di vero eroismo che va conservato gelosamente nella memoria di un’intera nazione.

La crudeltà dei regimi Nazista e Fascista non colpiva esclusivamente le persone, ma anche la creatività, l’ingegno, la libertà d’espressione e l’arte in particolare, che, proprio in quegli anni, stava vivendo, grazie alle avanguardie storiche, delle trasformazioni di fondamentale importanza. La produzione pittorica di Julian Beck – maggiormente noto come drammaturgo e fondatore della compagnia di teatro sperimentale Living Theater –, come quella della maggior parte degli artisti che gravitavano attorno alla figura della geniale collezionista americana Peggy Guggenheim, fu tacciata d’essere degenerata, proprio perché libera e sperimentale, oltre che per le origini ebraiche dell’artista. Il MACA presenta due oli su tela di Beck, due esempi di quest’arte degenerata, tanto affascinante quanto rivoluzionaria, che, a partire dal mese di giugno, verranno esposti al Centre Georges Pompidou di Parigi.

Le opere di Orlando ed Esposito alla 40^ edizione di "100 presepi" a Roma

E’ ormai una tradizione quella dei due artisti di Bisignano, Matteo Orlando e Giampiero Esposito che partecipano con i loro artistici presepi alla 40^ edizione della manifestazione “100 Presepi“ Esposizione Internazionale che si tiene in questi giorni e fino al 10 gennaio 2016, nella Sala Bramante della Basilica di Santa Maria del Popolo, in Piazza del Popolo a Roma.

I due bisignanesi che amano realizzare i loro artistici presepi per pura passione, insieme ad altri appassionati di questa arte di Cosenza, di Acri, e di Parenti, costituiscono il gruppo che rappresenta la Calabria nella Esposizione Internazionale di Roma dove sono esposti presepi artistici provenienti un po’ da tutto il mondo. I due artisti di Bisignano hanno dato prova delle loro capacità in questa particolare attività partecipando, con successo, ad altre manifestazione simili che si svolgono, ogni anno, in varie parti d’Italia nel periodo natalizio.

Nei suoi presepi Matteo Orlando, che ama particolarmente la miniatura, utilizza materiali semplici e naturali come legno di ulivo, sughero, mattoni, tegole di argilla ed altro. Per l’artista bisignanese ogni cosa è buona per trasformarla in un presepe- Giampiero Esposito usa in particolare ceramica e terracotta. Ambedue preferiscono riprodurre scene di ambiente locale come antiche abitazioni, piccoli laboratori di una volta, e paesaggi vari.

Gli "Stradivari" di Bisignano

(di Mario GUIDO)

E’ con questo titolo che la rubrica televisiva del TG1 “Persone“ curata dal Angelo Angelastro, andata in onda lo scorso sabato 9 gennaio, ha voluto presentare, ancora una volta, la straordinaria realtà di un’arte antica, la costruzione di strumenti musicali a corda che risale al Settecento e che è stata rappresentata in Calabria da una dinastia quasi regale, quella dei De Bonis.

Nell’ultimo cinquantennio i due fratelli, Nicola e Vincenzo De Bonis, riuscirono a compiere il miracolo di trasformare la tradizione familiare specializzata nella costruzione della chitarra battente che veniva utilizzata nelle feste popolari, in autentica liuteria classica attraverso la costruzione di chitarre classiche e battenti, violini e mandolini che hanno superato tutti gli esami nei concorsi più rigorosi in Italia e all’Estero.

La rubrica televisiva “Persone“, così introduce l’argomento: “Raggiungere l’eccellenza nel Mezzogiorno non è facile, ancora più difficile è far vivere un’antica tradizione ai tempi dell’economia digitale. Quella della famiglia De Bonis, in Calabria a Bisignano, è tuttavia una tradizione molto particolare: liutai del Settecento, hanno scritto il proprio nome negli annali degli strumenti a corda italiani.

Si deve a loro se la chitarra battente, strumento simbolo della musica popolare del Sud è ancora una realtà viva” A continuare l’arte della liuteria in Bisignano è rimasta Rosalba De Bonis, nipote dei celebri fratelli De Bonis, che, ancora giovanissima, ha deciso di non disperdere la tradizione della sua famiglia e si è data, con passione e sacrifici, alla difficile arte della sua dinastia. Rosalba dice di considerarsi la 33^ liutaia della dinastia e si impegna giorno per giorno, seguita da suo marito, Francesco, nel suo piccolo laboratorio, sempre in via Giudecca, con coraggio ed abnegazione, a costruire gli strumenti, chitarre battenti e chitarre classiche da concerto, seguendo rigorosamente il metodo appreso dai suoi famosi zii.

I suoi strumenti varcano ormai i confini di Bisignano per giungere in ogni parte d’Italia e non ha avuto nessun aiuto da parte delle Istituzione Pubbliche che, dopo tante promesse e tanti progetti andati a vuoto, hanno convinto la maestra liutaia che è anche mamma di un bel fanciullo, di dover contare soltanto sulle proprie forze. E Rosalba prosegue instancabile la sua attività che ha finito con richiamare l’interesse della RAI che le ha dedicato un numero della rubrica del TG1, “Persone“, nel corso della quale è intervenuto anche il noto cantautore Eugenio Bennato a magnificare l’arte dei De Bonis.

Bennato ha ricordato la sua visita fatta a Bisignano tanti anni fa quando ebbe il piacere di conoscere il celebre maestro Nicola De Bonis che, insieme al fratello Vincenzo, lavorava nell’antica bottega d’arte di via Giudecca. Il maestro, dopo avergli mostrato alcuni dei suoi splendidi strumenti che suscitarono la sua ammirazione, gli fece ascoltare una tarantella da lui composta. Il celebre cantautore fece di questo brano focoso e brioso un sorta di cavallo di battaglia che portò in giro per tutto il mondo ricordando sempre il primo compositore, il maestro liutaio Nicola De Bonis di Bisignano.

Il ritorno delle reliquie di Sant'Umile

(di Mario GUIDO)

I frati della Famiglia Francescana del Santuario di Sant’Umile, a Bisignano, hanno preparato con ogni cura la manifestazione di accoglienza di alcune reliquie del Santo che saranno donate dalla famiglia sudamericana di Juan Josè Guido che sarà a Bisignano, domani, domenica 20 dicembre 2015. La storia di queste reliquie si lega alla storia di tanti conterranei che oltre cento anni fa varcavano gli oceani per raggiungere le Americhe in cerca di fortuna.

Anche la famiglia di Giuseppe Guido e Maria Zuccarello di Bisignano arrivarono in Uruguay, a Montevideo, con nei bagagli le cose più care che non si lasciano mai. Fra queste c’era anche una piccola urna contenente frammenti personali dell’umile fraticello francescano, appunto fra Umile, già allora in odore di santità. Le reliquie furono conservate gelosamente dalla famiglia bisignanese e, nel corso degli anni, vennero ereditate dall’attuale famiglia Guido, di seconda generazione, che ha deciso di donarle al Santuario.

Si tratta di alcuni frammenti ossei e pezzettini di saio racchiusi in una piccola urna di vetro. La manifestazione prevede l’arrivo della famiglia Guido, composta dai genitori e da tre figli, presso la casa natia del Santo, poi una fiaccolata si snoderà fino al Santuario, sulla Collina Riforma, dove avverrà la donazione ufficiale delle reliquie alla famiglia francescana del Convento rappresentata dal superiore, padre Antonio Martella. Alla cerimonia di donazione sarà presente, insieme a tutte le altre autorità il Sindaco della città, Damiano Grispo accompagnato da componenti della Giunta Comunale e dal comandante la Polizia Municipale, cap. Giovanni Cesario. A conclusione sarà celebrata la Santa Messa.

Il Rione Piano ospite del Rione Verde a Faenza

(di Matteo FUSARO)

Era il 1997 che il Rione Verde arrivava a Bisignano in visita al Borgo di Piano, e dopo quasi 20 anni siamo fieri e orgogliosi di aver contraccambiato. Faenza e il Rione Verde ci sono rimasti nel cuore, seppur nella nostra breve permanenza. Torniamo a Bisignano arricchiti e affascinati dalla dedizione e all'attaccamento al rione, che ne fanno un vero e proprio stile di vita.

Il Rione Verde sarà il nostro modello da imitare per il futuro. Ringraziamo il Vice Capo Rione Luciano Dal Borgo per gli infiniti contatti avvenuti negli ultimi mesi per organizzare al meglio la nostra visita. Grazie al cavaliere Marco Diafaldi per averci accompagnato nella visita in scuderia e un grazie anche al Capo Rione Ivan Berdondini, a Beppe Emiliani e a tutti gli altri. Da noi la nostra più grande ammirazione.

Raccolta differenziata di Arte Contemporanea

(di Museo MACA) 

A partire da sabato 19 dicembre 2015, la Sala Estemporanea del MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospiterà l’installazione ambientale Raccolta differenziata di Arte Contemporanea. Il progetto dell’opera, a cura di Silvio Vigliaturo, prende ispirazione da due articoli recentemente pubblicati sull’inserto La Lettura del Corriere della Sera, a firma di Stefano Bucci e Vincenzo Trione. Partendo dalla notizia di una “svista” di un’addetta delle pulizie del Museion di Bolzano, che ha inavvertitamente buttato nella spazzatura l’installazione, composta da «i postumi di un party ben riuscito», Dove andiamo a ballare questa sera?, delle artiste Sara Goldschmied ed Eleonara Chiari, i due autori sottolineano quella deformazione artistica tipicamente contemporanea che essi stessi definiscono come concettualismo debole: «una perversa tendenza allo stupore effimero». L’episodio è solo l’ultimo di una serie di simili disavventure, in cui delle opere d’arte non vengono interpretate come tali, o viceversa, semplici oggetti sono ammirati come capolavori dell’Arte Povera o minimalista.

L’installazione prende la forma di un labirinto composto da undici teli di grandi dimensioni che riportano interamente i due articoli succitati e una collezione di immagini di opere che hanno subito un trattamento simile a quella di Goldshmied e Chiari, chiamando in causa nomi di assoluto primo piano del mondo dell’arte, tra cui i numi tutelari dell’odierna arte concettuale: Marcel Duchamp e Joseph Beuys. L’intento ultimo dell’opera è ironico e satirico e viene palesato dalla presenza di un video, che chiude il percorso, in cui vengono ripresi spezzoni di film e programmi televisivi che ironizzano sul mondo dell’arte e i suoi vizi spesso assurdi e di maniera: da Alberto Sordi ad Aldo, Giovanni e Giacomo, passando per Corrado Guzzanti.

Come ogni approccio satirico alla realtà, però, anche quest’opera trasfigura con il riso una chiamata d’allarme e una presa di posizione: «si guarda con sufficienza il momento del saper fare e della consapevolezza tecnica; si celebra il fortuito, il casuale; e si difende la convinzione secondo cui l’arte contemporanea sarebbe una setta chiusa. […] Basta con queste cialtronerie, l’arte è una cosa seria».

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