A Bisignano la politica che ha più filo non tesse

(di Alberto DE LUCA)


Secondo un vecchio detto popolare “chi ha più filo, tesse la tela più lunga”. La notizia che il sindaco di Bisignano ha rinominato e riconfermato gli assessori, senza assegnare loro le deleghe, permettendo in questo modo di poter convocare la Giunta e deliberare, sembrerebbe confermare i contenuti dell’antico proverbio. Il fatto che “chi ha più mezzi, risorse e sostanze riesce a fare cose di maggiore valore, importanza e durata”, almeno per la maggioranza bisignanese, giustificherebbe la riconferma degli assessori sfiduciati.

Anche perché alla domanda di uno dei responsabili locali de “La Calabria che Vuoi”, che richiedeva il motivo dell’azzeramento di Giunta, il sindaco non ha mai risposto concretamente, come a voler dire che i “panni sporchi” si lavano in famiglia. Probabilmente, la fiducia del Primo Cittadino, nelle conoscenze politiche e nei potenziali appoggi di governo, anche esterni, ha contribuito a mantenere gli stessi assessori.

Dai contenuti di forte denuncia, provenienti dagli altri esponenti di minoranza, a Bisignano la politica che ha più filo, non tesse la tela più lunga. Dalle parole del coordinatore locale di “Forza Italia” s’intuisce appieno che l’attività dell’attuale governo bisignanese è ben lontana dal fare cose di maggiore valore, importanza e durata, visto anche il totale abbandono del territorio e specialmente delle zone rurali.

Neppure nei comunicati stampa del Consigliere di opposizione, che a Bisignano ha ricevuto palesi minacce per l’impegno profuso nella denuncia delle malefatte in ambito amministrativo, si riconoscono più mezzi, risorse e sostanze all’attuale governo in carica. I contenuti dell’antico proverbio non si ritrovano neanche nelle denunce dei cittadini e nel malcontento generale che serpeggia in tutto il paese anche attraverso la nascita di Comitati, Associazioni e nuovi Gruppi Politici.

Dalla mancanza dei servizi, all’impercorribilità della viabilità comunale, al degrado sociale di alcune zone del paese, ai dipendenti che ricevono gli stipendi a singhiozzo, fino a ciò che sta succedendo alla Casa di Riposo “V. Giglio”, gli spettri del fallimento politico si avvicinano, mentre le tante agognate dimissioni del sindaco si allontanano.


 

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